Il 15 luglio entrano in vigore le disposizioni regionali.
La Regione Emilia Romagna ha approvato con deliberazione n. 149 del 17 dicembre 2013 l’Atto di indirizzo e coordinamento per la prevenzione delle cadute dall’alto nei lavori in quota nei cantieri edili e di ingegneria civile, ai sensi dell’art. 6 della L.R. 2 marzo 2009, n. 2; dell’articolo 16 della legge regionale 24 marzo 2000, n. 20. (Proposta della Giunta regionale in data 21 ottobre 2013, n. 1485).
Le disposizioni entrano in vigore decorsi 6 mesi dalla relativa pubblicazione sul BURER, quindi il 15.07.2014.
L’atto introduce l’obbligo di installare linee vita (dispositivi permanenti di ancoraggio, sulle coperture e sulle pareti vetrate di tamponatura degli edifici), in relazione in agli interventi relativi ad edifici privati e pubblici:
- oggetto di nuova costruzione;
- riguardanti l’involucro esterno (pareti esterne perimetrali e/o coperture) di edifici esistenti assoggettati a regime abilitativo, di cui all’art. 9 della L.R. 30 luglio 2013, n. 15 (Semplificazione della disciplina edilizia). Nel caso di opere pubbliche, di cui alla lettera b) dell’art. 10 della predetta legge, i predetti interventi, saranno approvati previo accertamento di conformità alle prescrizioni delle norme e dei piani urbanistici ed edilizi ai sensi del D.P.R. n. 383/94 e successive modifiche.
- riguardanti l’involucro esterno (pareti esterne e/o coperture) di edifici esistenti non assoggettati a titolo abilitativo ma ad obbligo di comunicazione con Notifica Preliminare ai sensi dell’art. 99 del D.Lgs. 81/2008.
L'elaborato tecnico deve essere allegato anche alle istanze riguardanti le sanatorie edilizie, qualora i lavori (senza titolo ovvero n difformità) ex art.36 DPR 380/01 e art.17 L.R.23/2004 che abbiano riguardato pareti perimetrali esterne e/o coperture).
La mancata presentazione al SUE della dichiarazione di impegno alla realizzazione ed installazione, prima dell'ultimazione dei lavori, dei dispositivi di ancoraggio permanenti costituisce impedimento al rilascio del permesso di costruire ovvero nei casi di SCIA valido motivo per adottare i provvedimenti di divieto di prosecuzione dei lavori.
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